Codice Etico

CODICE ETICO

La Cooperativa Sociale Servizio Psico Socio Sanitario Onlus conforma la conduzione delle proprie attività al rispetto dei principi e delle norme di comportamento espressi nel presente Codice Etico e nella normativa nazionale ed internazionale in vigore.

Il Codice Etico è una carta dei principi etici e sociali a cui soci, amministratori, dipendenti, collaboratori, fornitori, volontari e tutti coloro che operano con la Cooperativa si devono attenere.

Ambito di applicazione e finalità.

Il Codice Etico è una carta dei diritti e dei doveri morali che stabilisce la responsabilità etico-sociale di ogni partecipante all’organizzazione della Cooperativa.

La finalità del Codice etico della Cooperativa consiste nel raccomandare, promuovere o vietare determinati comportamenti, fatte naturalmente salve tutte le prescrizioni normative di volta in volta applicabili.

Specificamente, sul presupposto del pieno rispetto della normativa cogente, il Codice Etico si pone come primo obiettivo la promozione di comportamenti eccellenti.

La Cooperativa assume l’impegno di organizzare il complesso delle proprie attività in modo che i propri soci, dipendenti, collaboratori e volontari non commettano reati o illeciti che contrastino con l’interesse pubblico e gettino discredito sull’immagine e la credibilità della Cooperativa stessa.

Nell’ambito del sistema di controllo interno, il Codice Etico costituisce (ai sensi degli articoli 6 e 7 del D.lgs. n. 231 del 2001, e in conformità alle “Linee Guida per la costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs 231/2001” emanate dal Consiglio di Presidenza di Confcooperative il 7/04/04, nonché alle Linee Guida in merito approvate da Confindustria nel 2014), uno dei presupposti del Modello di organizzazione gestione e controllo della Cooperativa (di seguito il “Modello 231/01”) e del sistema sanzionatorio ivi previsto.

E’ compito del Consiglio di Amministrazione approvare il Codice Etico.

La verifica dello stato di adeguatezza del Codice Etico rispetto alla sensibilità della Società, la sua attuazione e la sua applicazione è di competenza dell’OdV (Organismo di Vigilanza) in collaborazione con il Consiglio di Amministrazione, e del management  aziendale, il quale potrà farsi anche promotore di proposte di integrazione o modifica dei contenuti.

Principi generali

La Cooperativa dalla sua costituzione, ottobre 1978, opera nel Comune di Roma svolgendo attività di assistenza domiciliare e non ad anziani, handicappati e minori ed è inserita nel Registro Unico Cittadino (RUC) degli Enti accreditati del Comune di Roma per i servizi agli Anziani, Minori, Disabili e nell’Area Adulti in condizioni di fragilità.

L’attività della Cooperativa in generale, dei propri soci e dei propri collaboratori è uniformata ai seguenti principi:

  • esclude ogni rapporto di opportunismo sia nei rapporti interni sia nei rapporti tra la Cooperativa e i terzi;
  • è diretta ad incentivare la massima collaborazione e solidarietà;
  • è orientata al rigido rispetto delle leggi e dei regolamenti;
  • essendo orientata alla diffusione della cultura della legalità, la Cooperativa promuove attività di formazione e informazione dei propri soci e dipendenti;
  • le trattative e i rapporti con le Pubbliche Amministrazioni sono improntate alla massima trasparenza e correttezza e al rispetto della legalità;
  • vieta qualsiasi forma di regalia, ovvero anche soltanto la promessa o l’offerta di regalie, a soggetti che svolgono funzioni pubbliche, o a loro familiari, che eccedano le normali pratiche commerciali o di cortesia;
  • la diffusione verso l’esterno di informazioni riguardanti l’attività va effettuata con massima prudenza e cautela nel rispetto delle norme di tutela della privacy;
  • è comunque vietato diffondere notizie false e tendenziose;
  • la scelta del personale da assumere, è effettuata tenendo conto esclusivamente delle esigenze della Cooperativa e del profilo professionale del candidato;
  • la scelta dei fornitori è effettuata sulla base di criteri di professionalità, di economicità, di trasparenza e di maggior vantaggio per la Cooperativa;
  • i problemi dell’equità e della giustizia devono essere tenuti presenti anche nel ragionamento economico: non può esserci conflitto insanabile tra opzioni morali e incentivi materiali, tra solidarietà e competizione. Da ciò discende la struttura interna degli interessi, la governance, i meccanismi decisionali;
  • la responsabilità sociale della Cooperativa porta al riconoscimento della pluralità di gruppi e di categorie di interessi, anche con riferimento alle conseguenze ed all’esternalità prodotta dall’attività della stessa.

In altri termini, il Codice Etico, esprime principi di deontologia aziendale che la Cooperativa riconosce come propri e per i quali richiama l’adesione e l’osservanza da parte dell’insieme degli interlocutori interni ed esterni.

Principi generali di condotta

I comportamenti della Cooperativa e del suo personale si ispirano, in tutti i rapporti esterni e interni, ai seguenti principi:

Rispetto delle norme vigenti

La Società considera il rispetto della “legge” come requisito fondamentale delle proprie attività. A tal proposito richiede ai propri soci, amministratori, dipendenti, collaboratori e volontari e a chiunque svolga, a qualsiasi titolo, funzioni di rappresentanza, anche di fatto, il rispetto di tutte le norme vigenti relative alla legislazione nazionale, comunitaria, e internazionale, delle leggi, dei regolamenti e degli atti amministrativi degli enti territoriali, e dei CCNL, nonché del presente Codice Etico.

Onestà

Nell’ambito della propria attività tutti sono tenuti a rispettare con diligenza le leggi vigenti, il Codice Etico e i regolamenti interni. In nessun caso, il perseguimento dell’interesse della Cooperativa può giustificare una condotta non onesta. I rapporti con i portatori d’interesse sono improntati a criteri e comportamenti di imparzialità, correttezza, collaborazione, lealtà e rispetto reciproco.

Trasparenza

Tutti si impegnano a fornire le dovute informazioni chiare, frequenti, complete ed accurate; a tal fine viene adottata una comunicazione di facile ed immediata comprensione da parte del soggetto a cui le informazioni stesse sono indirizzate per permettere informazioni autonome e consapevoli. Tutti si impegnano, inoltre, a verificare preventivamente che le informazioni comunicate all’esterno ed all’interno, siano veritiere, complete e chiare.

Tutti gli operatori, inoltre, si impegnano a mettere in evidenza sistemi di informazione e riconoscimento da parte degli utenti assistiti soprattutto se soli (tesserini di riconoscimento, comunicazioni preventive agli utenti circa l’operatore inviato, ecc.).

Completezza delle informazioni

La Cooperativa riconosce il valore fondamentale della corretta informazione ai soci, agli organi ed alle funzioni competenti, in ordine ai fatti significativi concernenti la gestione societaria e contabile e in alcun modo giustifica azioni dei propri collaboratori che impediscano il controllo da parte degli enti od organizzazioni preposte.

La Società favorisce un flusso di informazioni continuo, puntuale, completo, veritiero  e comprensibile fra gli organi sociali, le diverse aree aziendali, la Direzione, le varie figure apicali, l’Organismo di Vigilanza, e, ove necessario, verso le Pubbliche Autorità.

Correttezza

Tutti si impegnano a rispettare, nell’adempimento delle proprie funzioni, i diritti di ogni soggetto comunque coinvolto nella propria attività lavorativa e professionale; tale rispetto è da intendersi anche sotto il profilo delle opportunità, della privacy e del decoro. Nella conduzione di qualsiasi attività devono essere evitate arbitrarie discriminazioni nei confronti del personale, nonché conflitti di interesse sostanziali fra ciascun lavoratore, dirigente o dipendente e la Cooperativa.

Efficienza

Tutti si impegnano a perseguire la migliore qualità professionale secondo gli standard più avanzati di ciascun settore e profilo di attività lavorativa. Inoltre tutti si devono impegnare al corretto adempimento dei doveri e degli obblighi ed alla ricerca dell’economicità ottimale nelle prestazioni  e nei servizi resi. I contatti e gli incarichi di lavoro devono essere eseguiti secondo quanto stabilito dalle parti.

Spirito di servizio

Tutti nell’adempimento delle proprie funzioni, considerano costantemente propria la missione aziendale di fornire un bene di alto valore economico e sociale alla collettività. Tale considerazione deve informare sempre la condotta della Cooperativa e di ciascun socio dirigente, dipendente e collaboratore.

Valore delle risorse umane e rispetto della persona

La Cooperativa riconosce la centralità delle “risorse umane” e l’importanza di stabilire e mantenere relazioni basate sulla lealtà e sulla fiducia reciproca, valorizzando quanto possibile le aspirazioni e le capacità del singolo. La Cooperativa, assicura in ogni ambito della propria attività la tutela dei diritti inviolabili della persona umana, ne promuove il rispetto dell’integrità fisica e morale, previene e rimuove qualsiasi forma di violenza, abuso o coercizione. Nella gestione dei rapporti gerarchici e disciplinari l’autorità è esercitata con equità, evitando ogni abuso che possa ledere la dignità e la professionalità della persona.

Tali principi implicano che i comportamenti, a tutti i livelli e gradi di responsabilità, siano costantemente mirati ad agevolare la migliore prestazione possibile di ogni lavoratore, a promuovere ed accrescere le qualità professionali ed il loro effettivo dispiegamento nel corso dell’attività.

Riservatezza delle informazioni

La Cooperativa assicura la riservatezza delle informazioni in proprio possesso, l’osservanza della normativa in materia dei dati personali e si astiene dal ricercare dati riservati attraverso mezzi illegali. Ogni informazione e altro materiale di cui i Destinatari vengono a conoscenza od in possesso, in relazione al proprio rapporto di lavoro professionale, sono strettamente riservati. Particolare rilevanza assumono, tra le informazioni riservate, quelle relative agli utenti.

La Cooperativa a tal fine garantisce la riservatezza nel trattamento dei dati secondo i dettami del D. Lgs. 196/03.

Correttezza nella gestione societaria e nell’utilizzo delle risorse

La Cooperativa persegue l’oggetto sociale nel rispetto della legge, dello Statuto e dei regolamenti sociali, assicurando il corretto funzionamento degli organi sociali e la tutela dei diritti patrimoniali e partecipativi dei propri soci, la propria funzione mutualistica, salvaguardando l’integrità del capitale sociale e del patrimonio rispettando i criteri di efficienza, efficacia ed economicità dei servizi.

Ogni dipendente, collaboratore, amministratore, socio e volontario è tenuto ad operare con la dovuta cura e diligenza per tutelare i beni di proprietà della Cooperativa, è responsabile della protezione delle risorse a lui affidate ed è tenuto ad utilizzare le dotazioni della Cooperativa solo per l’espletamento delle mansioni lavorative cui è preposto.

Rispetto dell’ambiente

La Cooperativa si impegna a monitorare e ove, nel caso, minimizzare gli effetti potenzialmente nocivi delle attività svolte sull’ambiente, conformemente alle direttive nazionali e regionali in materia. I destinatari del presente codice contribuiscono al processo di protezione dell’ambiente.

Tutela della sicurezza

Nello svolgimento delle propria attività, la Cooperativa opera nel rispetto del D. Lgs. n. 81/2008 e delle normative in materia di sicurezza dei locali, sia per quanto riguarda gli ambienti di lavoro, che rispetto ai luoghi aperti al pubblico.

Centralità della persona

La Cooperativa orienta la propria attività al benessere e alla tutela dei propri utenti dando ascolto alle richieste che possono favorire un miglioramento della qualità dei servizi erogati. La Cooperativa pone al centro del suo agire l’utente, cioè la persona di cui per missione si prende cura, garantendone sempre il pieno rispetto della dignità ed integrità.

La Cooperativa si impegna a non discriminare arbitrariamente i propri utenti, a fornire servizi adeguati che soddisfino le ragionevoli aspettative dell’utente e ne tutelino la sicurezza e l’incolumità.

Il rispetto di tali principi è di per sé vincolante e costituisce la base per valutare la correttezza dei comportamenti. Il Codice Etico ha valenza alla stregua di un regolamento interno ed il mancato rispetto dello stesso espone alle sanzioni disciplinari nel Regolamento Disciplinare della Cooperativa.

Criteri di condotta amministrativa

Tracciabilità delle operazioni

Tutte le azioni e le operazioni della Cooperativa devono essere correttamente registrate e deve essere possibile la verifica del processo di decisione, autorizzazione e svolgimento in modo tale da garantirne l’individuazione dei diversi livelli di responsabilità e la ricostruzione accurata dell’operazione. La Cooperativa provvede pertanto all’adozione di un adeguato e rigoroso sistema di archiviazione dei documenti che rispetti i requisiti di veridicità, accessibilità e completezza.

Trasparenza contabile e finanziaria

Il sistema di contabilità aziendale deve rispettare i principi, i criteri e le modalità di redazione e tenuta della contabilità dettate dalle norme generali e speciali in materia di contabilità. Tutte le operazioni devono essere autorizzate, legittime, congrue, nonché correttamente registrate ed archiviate. Per ogni operazione deve essere conservata un’adeguata documentazione di supporto dell’attività svolta in modo da consentire l’agevole registrazione contabile, l’individuazione dei diversi livelli di responsabilità, la ricostruzione accurata dell’operazione, consentendo così di ridurre la probabilità di errori interpretativi.

Le informazioni relative alla contabilità generale ed analitica devono essere chiare, trasparenti, corrette, complete ed accurate.

Diritto di accesso

Al fine di assicurare la massima trasparenza di ogni procedimento aziendale, deve essere garantito l’accesso ai documenti amministrativi a chiunque ne abbia diritto secondo le modalità previste ai sensi della vigente normativa in materia.

Rapporti con i soci.

La Cooperativa crea le condizioni affinché la partecipazione dei soci alle decisioni di loro competenza sia diffusa e consapevole, promuove la parità e la completezza di informazione e tutela il loro interesse nel rispetto della mutualità che le è propria, ed in conformità alle previsioni dello Statuto sociale.

Principi di condotta nei rapporti con la Pubblica Amministrazione

Rapporti con la Pubblica amministrazione, pubblici dipendenti, pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio

Nel caso di rapporti con la Pubblica Amministrazione, i dipendenti, i collaboratori e gli incaricati sono tenuti a:

  • agire secondo i principi di buona fede, lealtà e correttezza;
  • rispettare le norme per la tutela della concorrenza e del mercato e astenersi dal porre in essere comportamenti anticoncorrenziali, cioè comportamenti ingannevoli, fraudolenti o sleali, contrari alla libera concorrenza;
  • astenersi da qualsiasi tentativo volto ad influenzare i dipendenti pubblici e /o della stazione appaltante che rivestano funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione o che esercitino, anche di fatto, poteri di gestione e di controllo, ovvero le persone sottoposte alla direzione ed alla vigilanza dell’appalto.

Ogni rapporto con la Pubblica Amministrazione deve essere esclusivamente riconducibile a forme di comunicazione ed interazione volte ad attuare l’oggetto sociale della Cooperativa.

A tal fine la Cooperativa si impegna a:

  • operare, senza alcun tipo di discriminazione, attraverso i canali di comunicazione a ciò preposti con gli interlocutori della Pubblica Amministrazione a livello nazionale e territoriale;
  • rappresentare gli interessi e le posizioni in maniera trasparente, rigorosa e coerente, evitando atteggiamenti di natura collusiva;
  • evitare e condannare comportamenti volti ad ottenere un indebito vantaggio o qualsiasi altro beneficio per mezzo di dichiarazioni, documenti, rendiconti allo scopo alterati o falsificati, o per il tramite di informazioni omesse, o, più genericamente, per il tramite di artifici o raggiri, compresi quelli realizzati per mezzo di sistemi informatici o telematici.

La Cooperativa proibisce pagamenti sia diretti sia indiretti - oltre che le offerte o le promesse di pagare o di dare qualunque cosa di valore o altra utilità ad un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio, o ad un terzo identificato dal pubblico ufficiale o incaricati di pubblico servizio, a fini corruttivi.

Qualsiasi dipendente, collaboratore, socio, amministratore, volontario che riceva direttamente o indirettamente richieste o offerte di denaro o di favori di qualunque tipo (ivi compresi ad es. omaggi o regali di non modico valore) formulate indebitamente da coloro, che operano in ambito pubblico ovvero che abbiano rapporti con pubblici funzionari, incaricati di pubblico servizio o dipendenti in genere della Pubblica Amministrazione o di altre Pubbliche Istituzioni, deve immediatamente riferire all’Organismo di Vigilanza per l’assunzione dei provvedimenti conseguenti. La mancata segnalazione sarà considerata grave inadempimento agli obblighi di lealtà e correttezza.

Gestione dei contratti pubblici e gare di appalto

La Cooperativa nella partecipazione a negoziazioni, contratti e gare di appalto con la Pubblica Amministrazione adotta condotte improntate ai principi di buona fede, correttezza professionale, lealtà, e legalità verso l’ente pubblico e gli altri soggetti concorrenti. Nella gestione di appalti pubblici, contratti o convenzioni con la Pubblica amministrazione opera nel pieno rispetto della normativa vigente adeguandosi a quanto previsto dal Codice dei Contratti Pubblici, dai regolamenti attuativi, dalla Circolari Ministeriali, dalle leggi regionali, dagli atti emanati dagli enti pubblici locali, e in genere da ogni altra disposizione o normativa e amministrativa.

Criteri di condotta nei rapporti con clienti e fornitori

La selezione dei fornitori e la determinazione delle condizioni di acquisto avvengono sulla base di parametri obiettivi quali la qualità, la convenienza, il prezzo, la capacità, l’efficienza, l’eticità, il rispetto della legge.

La condivisione del Codice Etico adottato dalla Cooperativa rappresenta presupposto necessario per l’instaurazione e il mantenimento del rapporto di fornitura.

E’ fatto espresso divieto ad ogni dipendente, collaboratore, amministratore, socio e volontario di richiedere o pretendere dai fornitori favori, doni o altre utilità, ovvero di dare o promettere loro analoghe forme di riconoscimento, ancorché finalizzate ad una ottimizzazione del rapporto con la Cooperativa. Quanto sopra si applica anche ai rapporti con consulenti esterni ed outsourcers.

Doveri

Rispetto delle norme contenute nel Codice Etico

Ogni dipendente, collaboratore, amministratore, socio, volontario, fornitore, consulente e stakeholder in generale è tenuto ad accettare esplicitamente, a conoscere e rispettare le norme contenute nel Codice Etico e le norme di riferimento che regolano l'attività svolta nell'ambito della sua funzione, derivanti dalla Legge o da procedure e regolamenti interni.

I dipendenti, collaboratori, amministratori, soci e stakeholders hanno l’obbligo di:

  • astenersi da comportamenti contrari alle norme contenute nel Codice Etico;
  • rivolgersi ai propri superiori, referenti aziendali o all’Organismo di Vigilanza, in caso di richiesta di chiarimenti sulle modalità di applicazione del Codice stesso;
  • riferire tempestivamente ai superiori, ai referenti aziendali o all’OdV qualsiasi notizia, di diretta rilevazione o riportata da altri, in merito a possibili loro violazioni o semplice richiesta di violazioni;
  • collaborare con le strutture deputate a verificare le possibili violazioni;
  • informare adeguatamente ogni terza parte con la quale vengano in contatto nell’ambito dell’attività lavorativa circa l’esistenza del Codice Etico e gli impegni ed obblighi imposti dallo stesso ai soggetti esterni;
  • esigere il rispetto degli obblighi che riguardano direttamente la loro attività;
  • adottare le opportune iniziative interne e, se di propria competenza, esterne in caso di mancato adempimento da parte di terzi dell’obbligo di conformarsi alle norme del Codice.

Conflitti di interesse

Ogni dipendente, collaboratore, amministratore, socio o volontario della Cooperativa è tenuto ad evitare tutte le situazioni e tutte le attività in cui si possa manifestare un conflitto con gli interessi dell’Ente o che possano interferire con la propria capacità di assumere, in modo imparziale, decisioni nel migliore interesse dell'impresa e nel pieno rispetto delle norme del Codice Etico.

Deve, inoltre, astenersi dal trarre vantaggio personale da atti di disposizione dei beni sociali o da opportunità d’affari delle quali è venuto a conoscenza nel corso dello svolgimento delle proprie funzioni.

Ogni situazione che possa costituire o determinare un conflitto di interesse deve essere tempestivamente comunicata da ogni dipendente, collaboratore, amministratore, socio o volontario al proprio superiore o referente aziendale e/o all’OdV.

Utilizzo e salvaguardia dei beni di proprietà della Società

Ogni dipendente, collaboratore, amministratore, socio o volontario è tenuto a gestire i beni di proprietà della Società in conformità alle procedure operative predisposte dall’azienda, astenendosi da comportamenti che possano comprometterne l’integrità.

Ogni dipendente, collaboratore e amministratore deve utilizzare i beni della Società esclusivamente per scopi connessi e strumentali all’esercizio dell’attività lavorativa, e comunque in conformità alla legge, a regolamenti aziendali e al presente Codice Etico.

Doni o altre utilità

Tutti coloro i quali operano per conto della Cooperativa non sono autorizzati ad offrire, accettare o promettere, per sé per altri, alcuna forma di dono, compenso, utilità o servizio di qualsiasi natura rivolta ad influenzare o comunque realizzare trattamenti di favore nel corso dello svolgimento delle proprie mansioni.

Eventuali sponsorizzazioni, donazioni o elargizioni in beneficenza sono gestite dal Consiglio di Amministrazione, o da soggetti espressamente autorizzati.

A tutti è vietato nello svolgimento delle proprie funzioni dare o promettere denaro o altre utilità; tale condotta è vietata sia che venga realizzata nell’esclusivo interesse personale o che venga posta in essere nell’interesse o a vantaggio della Cooperativa.

Attuazione del codice etico ed Organismo di Vigilanza

E’ costituito un Organismo di Vigilanza a cui competono i seguenti compiti in merito all’attuazione del Codice Etico:

  • monitorare l’applicazione del Codice Etico da parte dei soggetti interessati, attraverso l’applicazione di specifici compliance programs, piani di audit interni e accogliendo eventuali segnalazioni fornite dai portatori d’interesse interni ed esterni;
  • ricevere e analizzare le segnalazioni di violazione del Codice Etico;
  • trasmettere al management aziendale e agli organi amministrativi la richiesta di applicazione di eventuali sanzioni per violazioni al presente Codice Etico;
  • relazionare periodicamente al Consiglio di Amministrazione sui risultati dell’attività svolta, segnalando eventuali violazioni del Codice Etico di significativa rilevanza;
  • esprimere pareri in merito alla revisione delle più rilevanti politiche e procedure, allo scopo di garantirne la coerenza con il Codice Etico;
  • provvedere, ove necessario, alla proposta di revisione periodica del Codice Etico.

Comunicazione e formazione

Il Codice Etico è portato a conoscenza di tutti i portatori di interessi interni ed esterni mediante apposite attività di comunicazione.

Allo scopo di assicurare la corretta comprensione del Codice Etico, la Direzione predispone e realizza, anche in base alle eventuali indicazioni dell’Organismo di Vigilanza, un piano periodico di comunicazione/formazione volto a favorire la conoscenza dei principi e delle norme etiche contenute nel Codice.

Le iniziative di formazione possono essere differenziate a seconda del destinatario.

Segnalazione dei portatori d’interessi

La Cooperativa provvede a stabilire per ogni portatore di interessi canali di comunicazione attraverso i quali poter rivolgere le proprie segnalazioni in merito al Codice Etico o a sue eventuali violazioni direttamente all’OdV.

In alternativa tutti i portatori di interessi possono segnalare, per iscritto e in forma non anonima, su supporto cartaceo o attraverso l’indirizzo mail dedicato, ogni violazione o sospetto di violazione del Codice Etico all’OdV, che provvede ad un'analisi della segnalazione, ascoltando eventualmente l'autore e il responsabile della presunta violazione.

L’OdV agisce in modo da garantire i segnalanti contro qualsiasi tipo di ritorsione, intesa come atto che possa dar adito anche al solo sospetto di essere una forma di discriminazione o penalizzazione. È inoltre assicurata la riservatezza dell'identità del segnalante, fatti salvi gli obblighi di legge.

Violazioni del Codice Etico

In caso di accertata violazione del Codice Etico, l’OdV riporta la segnalazione e richiede l’applicazione di eventuali sanzioni ritenute necessarie alla Direzione Aziendale, e nei casi più significativi, al Consiglio di Amministrazione. Nel caso in cui tali violazioni riguardino uno o più membri del Consiglio di Amministrazione o il Presidente, l’Organismo di Vigilanza riporterà le segnalazioni e la proposta di sanzione disciplinare per conoscenza al Consiglio di Amministrazione, in quanto organo collegiale, ed al Collegio Sindacale o organo di controllo contabile per l’eventuale convocazione dell’Assemblea dei Soci.

Le competenti funzioni, attivate dagli organi di cui sopra, approvano i provvedimenti, anche sanzionatori, da adottare secondo le normative in vigore, ne curano l'attuazione e riferiscono l'esito all’Organismo di Vigilanza.

Qualora non venga comminata la sanzione proposta dall’Organismo di Vigilanza, la Direzione Aziendale e/o il Consiglio di Amministrazione/Collegio Sindacale/sindaco, ne dovranno dare adeguata motivazione.

Sistema sanzionatorio

La violazione dei principi fissati nel Codice Etico e nelle procedure previste dai protocolli interni di cui al Modello 231, compromette il rapporto fiduciario tra la Società ed i propri amministratori, soci, dipendenti, volontari, consulenti, collaboratori a vario titolo, fornitori, partners commerciali e finanziari.

Tali violazioni saranno dunque perseguite dalla Società incisivamente, con tempestività ed immediatezza, attraverso i provvedimenti disciplinari previsti nel Modello 231, in modo adeguato e proporzionale, indipendentemente dall’eventuale rilevanza penale di tali comportamenti e dall’instaurazione di un procedimento penale nei casi in cui costituiscano reato.

Gli effetti della violazione del Codice Etico e dei protocolli interni di cui al Modello 231 devono essere tenuti in seria considerazione da tutti coloro che a qualsiasi titolo intrattengono rapporti con la Cooperativa, a tal fine la Società provvede a diffondere il Codice Etico, i protocolli interni e ad informare sulle sanzioni previste in caso di violazione e sulle modalità e procedure di irrogazione.

Principi specifici

Nel caso di rapporti con la Pubblica Amministrazione, i dipendenti, i collaboratori e gli incaricati sono tenuti a:

  • agire secondo i principi di buona fede, lealtà e correttezza;
  • rispettare le norme per la tutela della concorrenza e del mercato e astenersi dal porre in essere comportamenti anticoncorrenziali, cioè comportamenti ingannevoli, fraudolenti o sleali, contrari alla libera concorrenza;
  • astenersi da qualsiasi tentativo volto ad influenzare i dipendenti della stazione appaltante che rivestano funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione o che esercitino, anche di fatto, poteri di gestione e di controllo, ovvero le persone sottoposte alla direzione ed alla vigilanza dell’appalto.

Diffusione e aggiornamento del Codice Etico

Il presente Codice Etico viene redatto in maniera chiara ed intelligibile, al fine di assicurare la comprensione dei contenuti da parte di tutti gli interessati. Viene, inoltre, diffuso e pubblicizzato in maniera adeguata mediante apposite attività di comunicazione.

Viene costantemente verificato nella sua efficacia e congruenza al fine di predisporre l’adeguato aggiornamento.

MODELLO DI ORGANIZZAZIONE GESTIONE E CONTROLLO

Il Decreto Legislativo n. 231/2001

Quadro normativo

Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 ha introdotto la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle organizzazioni e delle associazioni anche prive di personalità giuridica” per alcuni reati commessi, nell'interesse o a vantaggio delle stesse, da persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua organizzazione dotata di autonomia finanziaria o funzionale e da persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati. Il D.Lgs. n. 231 ha così recepito, in materia di responsabilità delle persone giuridiche, alcune convenzioni internazionali precedentemente sottoscritte dall’Italia, in particolare la Convenzione di Bruxelles del 26 luglio 1995 sulla tutela degli interessi finanziari della Comunità Europea, la Convenzione di Bruxelles del 26 maggio 1997 sulla lotta alla corruzione dei funzionari pubblici sia della Comunità Europea che degli Stati membri e la Convenzione OCSE del 17 dicembre 1997 sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche ed internazionali.

Fino all’introduzione del D.Lgs. n. 231, l’art. 27 della Costituzione - il quale recita che “la responsabilità penale è personale” - impediva che detta responsabilità potesse investire le organizzazioni in quanto persone giuridiche.

Oggi, dopo l’introduzione di tale decreto, anche le persone giuridiche sono soggette a responsabilità per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato.

Il contenuto dell’art. 27 della Costituzione ha solo impedito che tale decreto potesse qualificare espressamente tale responsabilità come “penale”, relegandola così alla qualifica di “responsabilità amministrativa”, anche se, nella sostanza, il modello cui ricondurre la nuova disciplina è penale.

Il Decreto prevede, infatti, a carico dell'impresa, a seguito della commissione di specifici reati, una responsabilità amministrativa, da cui discendono sanzioni di carattere pecuniario e/o interdittivo, in relazione alla gravità dei reati commessi.

Secondo la nuova disciplina, le organizzazioni possono essere ritenute responsabili, e conseguentemente sanzionate, qualora i reati siano commessi da soggetti che si trovano in posizione apicale (propri amministratori, dirigenti) o sottoposti (dipendenti o terzi mandatari) e qualora tali reati siano stati commessi nell'interesse o a vantaggio dell'Impresa stessa.

Scopo e finalità del Modello.

Gli articoli 6 e 7 del D.Lgs. n. 231/2001, come sopra anticipato, prevedono forme specifiche di esonero dalla responsabilità amministrativa dell’Ente, qualora quest’ultimo dimostri a) di aver adottato ed efficacemente attuato modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire i reati contemplati nel Decreto, i cui principi possono essere rinvenuti, tra l’altro, nelle linee guida/codici di comportamenti predisposti dalle associazioni rappresentative degli enti (cfr. art. 6, comma 3, del Decreto) e b) che sia stato istituito, all’interno dell’Ente stesso, un organismo di vigilanza e di controllo (di seguito, in forma abbreviata,“O.d.V.”), dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo con il compito di verificare il funzionamento, l’attuazione e l’aggiornamento del Modello stesso.

Il Modello di organizzazione gestione e controllo

Adozione del Modello

Ai sensi del D.lgs. 231/2001, la Cooperativa Servizio Psico Socio Sanitario si è dotata di un Modello di organizzazione gestione e controllo. Nella predisposizione del Modello, la Cooperativa S.P.S.S. ha tenuto conto, oltre che della disciplina di cui al Decreto, anche dei principi espressi dalle “Linee Guida per la costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. n. 231/2001” emanate dal Consiglio di Presidenza di Confcooperative il 21 settembre 2010, nonché da quelli delineati nelle “Linee Guida Confindustria per la costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001”, approvate dal Ministero della Giustizia (aggiornate al marzo 2014).

Sebbene l’adozione del Modello sia prevista dalla legge come facoltativa e non obbligatoria, la Cooperativa S.P.S.S. ritiene che l’adozione e l’efficace attuazione del Modello stesso migliorino la propria Organizzazione interna e contestualmente limitino il rischio di commissione dei reati all’interno della società medesima.

Tale iniziativa è stata assunta, tra l’altro, nella convinzione che l’adozione del Modello rappresenta e rappresenterà un valido strumento di sensibilizzazione per tutti i dipendenti della Società e tutti gli altri soggetti, a diverso titolo con la stessa cointeressati/coinvolti (ad esempio clienti, soci, amministratori, fornitori, partners e collaboratori) affinché seguano nell’espletamento delle proprie attività in e/o con la Cooperativa S.P.S.S., comportamenti ispirati alla trasparenza, correttezza gestionale, fiducia e cooperazione.

Il Modello di organizzazione e di gestione costituisce, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 6 comma 1, lettera a), del Decreto, atto di emanazione del Consiglio di Amministrazione nella sua collegialità. Pertanto, l’approvazione del Modello costituisce prerogativa e responsabilità esclusiva del Consiglio di Amministrazione.

Tutto ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa S.P.S.S. ha deliberato di dotarsi di un Modello di gestione e controllo ex D.Lgs. n. 231/2001 e ne ha approvato i contenuti.

Il C.d.A. ha altresì deliberato la nomina di un Organismo di Vigilanza in conformità alle previsioni del D.Lgs. n. 231/2001.

Finalità e caratteristiche generali del Modello

Il Modello è stato predisposto con lo scopo di sistematizzare in modo organico e strutturato, ed implementare, per quanto occorra, le procedure di controllo interno delle varie attività aziendali della Cooperativa S.P.S.S., al fine di dotare la Società di adeguati presidi per la prevenzione dei reati di cui al Decreto.

Il Modello è stato redatto in conformità ai requisiti richiesti dall’art. 6, c.2 e c.3, del D.Lgs. n. 231/2001; in particolare, sono state:

  • individuate ed isolate le attività all’interno delle quali possono essere commessi i reati-presupposto rilevati ai fini del D.Lgs. n. 231/2001;
  • previste specifiche procedure finalizzate alla gestione della formazione del personale e finalizzate a dare attuazione alle decisioni dell’ente al fine di prevenire i reati-presupposto;
  • introdotti specifici protocolli per la gestione delle diverse attività aziendali, ed in particolare di quelle finanziarie, al fine di limitare la possibilità di commettere specifici reati.

L’analisi dei rischi è stata svolta attraverso un’accurata analisi delle aree organizzative e gestionali più esposte, all’interno delle quali potrebbero essere commessi reati-presupposto rilevanti ai fini della responsabilità amministrativa di impresa. Contestualmente è stata eseguita una “mappatura” delle aree aziendali in cui potrebbero essere concretamente commesse le condotte vietate nelle diverse aree e competenze esaminate.

Alla luce delle risultanze emerse dall’analisi dei rischi, ed a seguito dell’approvazione del presente Modello, la Società potrà monitorare nel tempo le c.d. aree a rischio, e limitare o contenere le relative criticità attraverso l’applicazione, anche in via preventiva, di protocolli, procedure e regolamenti.

Inoltre, mediante tale sistema di procedure e regolamenti interni, anche richiamati dal Modello e dal Codice Etico, la Società potrà sensibilizzare e diffondere, a tutti i livelli aziendali, le regole comportamentali e le procedure istituite per il loro esatto e regolare adempimento, determinando, in tutti coloro che operano in nome e per conto della Società nelle “aree a rischio”, la consapevolezza che, in caso di violazione delle disposizioni riportate nel Modello, si commette un illecito passibile di sanzioni.

Struttura del Modello

Il Modello è costituito da una parte generale e da una parte speciale.

La prima parte di carattere generale (di seguito la “Parte Generale”) riporta i profili normativi del Decreto, le componenti essenziali del Modello, tra cui l’Organismo di Vigilanza, il sistema disciplinare per le ipotesi di inosservanza alle prescrizioni del Modello e le verifiche periodiche sullo stesso.

Organismo di Vigilanza (O.d.V.) e suo Regolamento Interno

Per lo svolgimento della propria attività, l’O.d.V. si è dotato di un apposito regolamento conforme allo standard.

Nomina e Requisiti dell’Organismo di Vigilanza

La Cooperativa S.P.S.S. attesa la sussistenza dei requisiti richiesti dal Decreto, ha affidato il compito di vigilare continuativamente sull’efficace funzionamento e sull’osservanza del Modello ad un “Organismo di Vigilanza”.

Secondo le prescrizioni del decreto, le caratteristiche e i requisiti dell’Organismo di Vigilanza sono:  autonomia; indipendenza; professionalità;  onorabilità e continuità d’azione.

Funzioni e poteri dell’O.d.V.

All’O.d.V. è affidato, sul piano generale, il compito di vigilare: sull’osservanza del Codice Etico;  sull’osservanza delle prescrizioni del Modello da parte dei destinatari, appositamente individuati nella “Parte Speciale” in relazione alle diverse tipologie di reato previste nel Decreto; sulla reale efficacia ed effettiva capacità del Modello, in relazione alla struttura aziendale, di prevenire la commissione di reati di cui al Decreto; sull’opportunità di aggiornamento del Modello, laddove si riscontrino esigenze di adeguamento dello stesso in relazione a mutate condizioni aziendali e/o normative.

Flussi informativi nei confronti dell’O.d.V.

L’Organismo di Vigilanza deve essere informato, mediante apposite segnalazioni da parte dei soggetti tenuti all’osservanza del Modello in merito ad eventi che potrebbero ingenerare responsabilità della Cooperativa S.P.S.S. ai sensi del Decreto 231.

Il Modello 231 della Cooperativa S.P.S.S. prevede una Procedura di Comunicazione con l’O.d.V. in cui sono dettagliate le informazioni, ordinarie e straordinarie, ufficiali e non, da trasmettere all’Organismo di Vigilanza.

Formazione del Personale e Diffusione del Modello

Formazione ed informativa alle parti interessate

La Cooperativa S.P.S.S. promuove attraverso momenti di informazione/formazione la conoscenza del Modello, dei propri regolamenti e protocolli interni e dei loro eventuali aggiornamenti tra tutti i dipendenti e gli altri portatori di interesse che sono, pertanto, tenuti a conoscerne il contenuto ad osservarli e contribuire alla loro attuazione.

Sistema disciplinare

Principi generali

Aspetto essenziale per l’effettività del Modello è la predisposizione di un adeguato sistema sanzionatorio per la violazione delle regole di condotta imposte ai fini della prevenzione dei reati di cui al Decreto e, in generale, delle procedure interne previste dal Modello stesso.

Al riguardo l’art. 6, comma 2, lettera e) del Decreto prevede che i modelli di organizzazione e gestione debbano “introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello”.

Anche l’art. 7, comma 4, lettera b) stabilisce che l’efficace attuazione del Modello richiede anche “un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello”.

L’applicazione delle sanzioni disciplinari prescinde dall’esito di un eventuale procedimento penale, in quanto le regole di condotta imposte dal Modello sono assunte dalla Società in piena autonomia e indipendentemente dalla tipologia di illecito che le violazioni del Modello possano determinare.

La violazione dei principi fissati nel Codice Etico e nelle procedure previste dai protocolli interni di cui al Modello 231, compromette il rapporto fiduciario tra la Società ed i propri amministratori, soci, dipendenti, consulenti, collaboratori a vario titolo, fornitori, partners commerciali e finanziari.

Tali violazioni saranno dunque perseguite dalla Società incisivamente, con tempestività ed immediatezza, attraverso i provvedimenti disciplinari previsti nel Modello 231, in modo adeguato e proporzionale, indipendentemente dall’eventuale rilevanza penale di tali comportamenti e dall’instaurazione di un procedimento penale nei casi in cui costituiscano reato.

Gli effetti della violazione del Codice Etico e dei protocolli interni di cui al Modello 231 devono essere tenuti in seria considerazione da tutti coloro che a qualsiasi titolo intrattengono rapporti con la Cooperativa S.P.S.S.: a tal fine la Società provvede a diffondere il Codice Etico, i protocolli interni e ad informare sulle sanzioni previste in caso di violazione e sulle modalità e procedure di irrogazione.

Verifiche periodiche

Il Modello è soggetto a verifiche periodiche.


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